[TRIP] Se andate a Montmartre con una ragazza non fatele bere il Bordeaux

Perchè potrebbe iniziare a parlare francese per il resto del tempo, che avevate pensato?

E io il francese non lo capisco.
Nemmeno dopo 5 giorni a Parigi sono riuscito ad ampliare il mio lessico francofono, le parole che sapevo prima le so adesso, e quelle e basta ho adoperato, piazzandole lì al momento opportuno con la semplicità e l'ovvietà di un troviere medievale.

Però ditemi voi se non è giusto accettare il compromesso enologo quando la sera prima lasciando fare a lei ti fa portare a tavola un 3/4 di LAMBRUSCO!?!? A PARIGI!! Non sono cose ammissibili, meglio la ragazza sbronza(*) che vaneggia per la butte di Montmartre che l'onta di impersonificare il luogo comune dell'italiano all'estero che ordina lasagne e Lambrusco.
Verde by Noccio: A(*) , non lo ammetterò MAI.
B, la sobrietà non è stato un fattore linguistico determinante: pure nei negozi è capitato di tradurre portate e prezzi dal francese al...francese!
Esempio? Starbucks, metà pomeriggio: noccio dialoga in francese con il cameriere per chiedergli due frappuccini.
Appurato cosa desidera anche l' accompagnatore, si volta al bancone e dichiara fiera cosa ordinano... al che il signore gentilissimo mi chiede che quantità voglio, di caffe'...e girandomi verso il mio accompagnatore, chiedo "Moyen?"
Sono seguiti improperi in romanesco che è inutile enunciare in codesta sede :embarassed:
C, il Bordeaux è oggettivamente pesante, soprattutto se la locandiera, che dovrebbe chiudere a mezzanotte, cerca di servirti prima delle 23.30, sperando che tu sgombri il tavolo finendo 3 portate in 10 minuti, e tu, piccato, ti senti in obbligo perlomeno di scolarti fino all' ultima goccia del tuo alcol
Dopo che ho postato mi è venuto in mente che questo episodio appena descritto risale ad un' altra sera, quindi evito di commentare ulteriormente, essendoci il rischio che la memoria mi faccia difetto su certe particolari situazioni

La stessa medesima chiede anche altri compromessi a chi l'accompagna in viaggio. Ad esempio la necessità di acquistare più scarpe che mappe del luogo, in quanto per un evento fisico antropologico sconosciuto, ella consuma i tacchi, cammina senza aiuti elettronici e quindi consuma più battistrada di un pilota motard. E andare in giro col tecnico Bridgestone che misura il consumo a pranzo e a cena non è affatto piacevole, non aiuta a creare quell'intimità che una città romantica e fiabesca come Parigi potrebbe offrire.

Ultimo compromesso richiesto è quello dell'autonomia di viaggio. Ho appurato che è difficile fare più di 2 ore di visita/passeggiata/cazzeggio senza che ella necessiti un rifornimento in cibo. Fosse una crepe "formage & jambon" a 6 euri alle 2 de notte sotto la torre, o la capatina in uno dei centomila Starbuck sparsi per la città, o per quei ritrovi american-diabetici dove vendono della roba che da noi chiameremmo "gelato artigianale", ma che lì chiamano con nomi texani e te fanno pagà 4 euri. Fosse per il fast food che smercia baguette al posto dei paninazzi. Ma è tappa fissa ogni 2-3 ore. Il tutto fa il contrappasso a Phileas Fogg e rallenta il viaggio di un giorno intero. Da tenere in considerazione nelle tabelle di marcia.
Stai a rosica' perchè non vuoi ammettere che al mio alto consumo energetico corrisponde un totale sprezzo di ogni limite umano... non so' stata io a suggerire di fermarmi perchè "non sentivo più i polpacci" ghghgh
E nemmeno ricordo di che colore sono i divanetti del Louvre, mentre qualcun altro ci ha stretto un' amicizia tale che mi stupisco non si sia fatto lasciare il contatto MSN (divanetto@louvre.fr)
Con questo si spiega anche l' elevato consumo di gomma da tacco, che mi fa pericolosamente arrivare al limite dell' infrazione del protocollo di Kyoto

Ma parliamo però di Parigi.
La città più bella del mondo, se non esistesse Roma.
Sappiate che, per un romano, accettare che esista qualcosa di più grande e bello di Roma è come far accettare ad un cieco che ha perso la vista. Però l'impatto che dà la capitale francese è da capogiro, e il problema viene dopo qualche giorno, che si è esaurito l'effetto "appena arrivati", perchè più ci si adatta e più si viene rapiti dalla bellezza folgorante della città. Così, ritrovarsi dopo 3 sere a zonzo per i boulevards in piena Nuit Blanche, sembra la cosa più consueta del mondo.
Potrei dire che Parigi è fatta a misura di romano. Come Roma Parigi è sconfinata, non basta salire a 300 metri sulla Tour Eiffel di sera per riuscire a scorgere la fine della città prima dell'orizzonte, ed è impossibile girare un angolo di strada senza incombere in qualche monumento o luogo dall'importanza fondamentale.
Ho passato i giorni a smentire i pregiudizi sulla Francia e i francesi, specie quelli nei confronti dei turisti, e ancor di più nei confronti degli italiani in generale.

Ahimè ho dovuto dare altri giudizi, ora ben fondati, sulle abitudini culinarie parigine.
Abbiamo visto un bistrot, squisitamente votato al consumo cittadino e non turistico, inondarsi di piatti contenenti (insieme) Pollo e Pasta, che sembra essere la prelibatezza "ITALIANA" più richiesta e apprezzata. Ho visto tagliare gli spaghetti con il coltello, ho visto scritto sui menù "Pizza alla bolognese" ( Che?!?

).. ma dobbiamo pure ammettere di aver pranzato alla tedesca, cenato con la tartara e fatto colazione con baguette e marmellata.
Nota fondamentale: hai dimenticato le patatine fritte condite con il RAGU'!!!! :censored:
I wurstel fatti di cervella bovine?
Il formaggio con lo zucchero -che, ammetto, ho mangiato ed era buono :se_magna: -
e, santissimo creatore, l' OLIO... dovesse mai capitarvi di andare, prendete il safety kit che vendono pure da Castroni e portatevi dell' olio!!! non scherzo!!!

Si è cercato di calarsi il più possibile nell'essere francesi, col picco massimo quando abbiamo ottenuto il nulla osta: due francesi ci hanno chiesto delle informazioni in francese.. A NOI!!?? Che soddisfazione :°).

Parigi è magica, assurda, assolutamente unica, in grado di generare situazioni e emozioni che ti possono condizionare la vita.

Queste le prime impressioni sul viaggio.

A presto aggiornamenti fotografici e consigli per gli aspiranti viaggiatori.

Aggiornamento 1 (non sapevo se alzà o abbassà il tono improntato alla modalità "guida" piuttosto che "racconto", ma lo spessore ho paura si fermi allo stato gossip :S):
Devo fare un appunto positivo per la pulizia e l'ordine della città, linda e pulita la sera come alla mattina, eppure è ben vissuta, c'è sempre una mole di persone per le strade, per i parchi, per i vicoli, nella metro, che dà l'idea di una città viva e attiva, ma non "consumata" ne stressata. Mi hanno colpito alcune curiosità, come i postini che girano per i marciapiedi con dei "passeggini" porta-posta, con cui distribuiscono la posta manualmente a gruppetti di 2-3 persone, tutti in divisa. M'ha colpito l'incredibile miscelanza di colori e culture, coppie miste, mistissime, magrebini vestiti da ufficio, fricchettoni caucasici di 15 anni co' le converse più inindossabili della storia, gruppi di ragazzine nere, gialle, bianchicce che tornano da scuola, il concetto di meltin' pot che si fa davvero realtà.
Mattina e sera lungo i bordi dei marciapiedi vengono fatti scorrere dei rivoli d'acqua che puliscono il ciglio della strada, e escluse le foglie dell'autunno si ha davvero imbarazzo a vedere che non c'è in terra una cicca di sigaretta che è una, e questo anche fuori dai quartieri "buoni" o quelli più turistici.

Resta da chiedersi perchè si sia fatto largo il luogo comune dei francesi antipatici e irascibili. Sulla Lonely Planet (ancora!!! ebbasta mo' co sta Lonli, ha infestato i miei incubi... se l' è portata DAPPERTUTTO) (non lo so, vedi tu.. 18€ ce dovevo trovà sopra pure i segreti del Codice Da Vinci a quel prezzo..) ho letto che loro gradiscono che si "tenti" di parlare francese, per poi ripiegare sull'inglese una volta appurata l'ignoranza della lingua, che però fa ben apparire, almeno nelle intenzioni di una tentata integrazione. E' abbastanza vero, ma non è raro trovare commessi e semplici cittadini pronti a rispondere o chiedere in italiano; lo strano sta nel fatto che ce l'abbiamo scritto in faccia che siamo italiani, perchè spesso c'hanno sgamato prima di proferir parola.
altresi' convinciamo in qualità di spagnoli, ma questo solo finchè l' assimilazione sartoriale non ha terminato l' opera e siamo stati definitvamente accettati in qualità di europei continentali -vedi sopra-
IMHO, anche merito delle mie colazioni alle 15.30 con uova fritte e DUE cappuccini
E dire che ho girato co la felpa dell'Australia Rugby!

Ah, il Rugby.. è stato piacevole appurare cosa significhi vivere in una città che non fa del calcio l'unica ragione di vita. Gli stand dell'ospitality del Mondiale aperti a tutti a tutte le ore, tifosi d'ogni sorta sparsi per le brasserie e i bistrot dei Boulevards, i francesi impazziti sabato notte per la vittoria contro gli All Blacks... pubblicità creativa in ogni angolo della città. Anche se trovarsi in un bar pieno di inglesi sobri co la felpa dell'Australia mentre i canguri stanno vincendo di qualche punto sui Tuttibianchi m'ha messo un po' d'ansia, lo ammetto.

Credo che Parigi sia la culla dell'arte mondiale, senza ombra di dubbio è rarissimo poter stare in uno stesso luogo e visitare TUTTE le civiltà fino ai giorni nostri, dalle opere funerarie etrusche ai poster pubblicitari della Lavazza.
Il Louvre è qualcosa di imbarazzante anche per chi vive in città ad alto "tasso culturale" come Roma e simili. Non è un museo, ma un viaggio storico fatto dal vero. Non solo lo spessore artistico ma anche le dimensioni delle opere raggiungono dei picchi che fa capire di star di fronte ad una cosa unica nel mondo. E non è il solo luogo dove restare a bocca aperta. Dall'Orangerie al Museé d'Orsay c'è spazio per spalancare le mandibole decine e decine di volte.
Unica pecca.. me so dovuto incazzà, perchè nel Louvre a un certo punto ho beccato na statua romana co scritto sotto "Via Ostiense, Rome, 400 d.c."... E NO! SE CE SCRIVI VIA OSTIENSE VUOL DI CHE LO SAI NDO STAVA, QUINDI ARIMETTELA AR POSTO SUO, ASTRONZO!
Se quelli più pazienti vorranno, poi vedremo di discutere su cosa sia la Gioconda: un solo anticipo, è RIDICOLO fare una pubblicità così tale ad un opera così umile a confronto di altre opere palesemente più belle è di più alto valore artistico. D'altra parte mentre giravamo per le stanzone del museo nell'auditorium adiacente Jean Reno leggeva Il Codice Da Vinci.. per cui...
Vabeh per certe cose potete solo guardare le foto, parlare è superfluo...
Non me perdo a raccontare di tutti gli ammonimenti ricevuti -guinness a detta di GG è stato "signorina SCENDA da li", dentro un museo :mumble: -
Bellissimo il fatto che essendo noi e pochi altri, da ligi italiani, sordi alle regole, mentre la massa defluiva verso le uscite mezz' ora prima della chiusura, noi fino a che nessuno veniva a prenderci di peso non ci spostavamo, quindi tantissime foto sono state scattate nelle sale DESERTE dei musei... ed è incomparabile
Abbiamo anche brevettato un metodo formidabile per scattare dove non è consentito: piazzare un palo all' entrata della sala, o mandare il palo a distrarre le guardie :ninja:
Siamo stati al Guimet a sorbirci mesopotamiche palle e struggenti statue indù per cercare la Grande Onda d'Hokusai che non c'era... ma non è che non fosse "dentro" al museo, semplicemente non era esposta!!! - il latore della cattiva novella lo ha detto pure con un sorrisino rincuorante di compatimento, invitandoci a tornare dato che sicuramente se fossimo ripassati l' avremmo trovata(!!!!)
Però abbiamo fatto una foto con KENSEI!!!

Parigi è pure l'elogio all'architettura, i tetti tutti uguali a cupola, la geometria delle strade, l'imponenza delle costruzioni più grandi sono una cosa estatica anche per chi da profano si sofferma ai dettagli non artistici.
Con alcuni eccessi che non sono riuscito ad apprezzare come il Centre Pompidou, ma tant'è.

La cosa più banale è associare Parigi alla Tour Eiffel. Eppure una volta saliti di sera ai 300 metri dell'ultimo piano si capisce che si può solo provare invidia. Andate fin sù, infilate la faccia fuori dalla rete e guardate giù. Sembra di stare nella pubblicità della Nuvenia Pockets di qualche anno fa, co le tipe che si buttano mestrualizzanti col paracadute. Ecco uguale, senza mestruazioni però.
sai mai, magari qualcuno aveva dei dubbi, ora si sentiranno tutti meglio :rotfl:
A proposito del Centre Pompidou, lì ci trovate parecchie opere del pittore francese Braque, contemporaneo e amico di Pablo Picasso. Più avanti vedremo di aprire una discussione riguardo l'enigma di questo artista francese, il cui destino è stato soverchiato dalla più grande ingiustizia della vita. Ma ci torneremo in diversa sede.

Hanno un concetto molto particolare di Notte Bianca. Era la loro sesta edizione, quindi magari si son rotti i maroni, ma non ho capito il fatto che alcune stazioni metro erano eccezionalmente CHIUSE per la notte bianca, e che la metro in toto ha chiuso all'1 e mezza. Un peccato trovarsi al freddo e al gelo a girare senza meta lontani 15 km dall'hotel, però ne abbiamo approfittato per scoprire che la via del Corso loro è piena di negozi italiani, e senza volerlo siamo passati sul ponte dell'Alma, dove c'è la statua della Fiamma della Libertà, preso a simbolo per la commemorazione di Lady Diana. Il tutto mentre ragazze cocainomani e pischelli pariolini si spostavano vestiti a gala da una casa all'altra a tirare una striscia qui, una lì. D'altronde c'era la settimana della moda, quindi tutto secondo norma.

Foto:

E' la prima cosa che abbiamo visto a Parigi, infilandoci nella Metro arrivati dall'aeroporto di Beauvais. E in 5 giorni non abbiamo capito 1: come si può chiamare quell'oggetto "pizza"; 2: come fanno a infilare il formaggio nella crosta interna ed esterna?
io ho una teoria supportata da diversi critici: vengono cotti/fritti i due anelli ripieni che stanno ai bordi, poi si stende un normalissimo cerchio di pasta per la pizza, si ritaglia al centro facendolo aderire e idem per l' esterno
Anche perchè in qualsiasi altro modo è impossibile