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Autore Discussione: Introduzione alla lingua  (Letto 1383 volte)
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keiske
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« inserito:: 30 Luglio , 2004, 03:19:46 »

[doHtml] La scrittura giapponese deriva direttamente da quella
              cinese. La parola <b>Kanji</b> significa proprio <i>ideogramma cinese</i>
              (<b>Kan</b>=Cina; <b>Ji</b>=Segno). Ma gli ideogrammi in Giappone
              non hanno sempre mantenuto la stessa pronuncia dei loro omologhi
              cinesi. A volte la corrispondenza è rimasta (anche se è una pronuncia
              cinese adattata), altre volte non c'è e in molti casi a fianco della
              lettura cinese (adattata), troviamo quella giapponese. (le due letture
              sono definite <b>ON</b>=cinese adattata e <i>kun</i>=giapponese).
              Il significato dell'ideogramma invece è molto spesso uguale. E in
              effetti la scrittura cinese è stata presa "in prestito" per definire
              le parole che già esistevano in Giappone seppur come lingua soprattutto
              parlata. In fondo abbiamo fatto così anche noi con il latino e in
              genere tutte quelle lingue che utilizzano l'alfabeto occidentale.
              Ma la lingua giapponese si discosta da quella cinese anche per un
              altro aspetto. Mentre la lingua cinese ha solamente gli ideogrammi
              e la parola significa appunto che ad ogni segno corrisponde un'idea,
              in Giappone, si trovano anche due <i>sillabari</i> (<i><b>kana</b></i>)
              e la parola sillabario fa intuire che si tratti di segni che indicano
              non una parola, ma un fonema, una sillaba, un suono. E in effetti
              è proprio così. Si tratta dei sillabari <i><b>hira</b></i> e <i><b>kana</b></i>
              o meglio dello <i><b>hiragana</b></i> e del <i><b>katakana</b></i>
              (<i>gana</i> di <i>hiragana</i> sarebbe <i>kana</i>, ma si modifica
              la <i>k</i> in <i>g</i> per ragioni eufoniche). Questi sillabari,
              adottati e creati da due monaci in epoche diverse (e che per molto
              tempo sono stati utilizzati insieme allo stesso scopo, il primo
              dalle donne e il secondo da studiosi a mo' di stenografia) servono
              per indicare i fonemi della lingua. Quando studierete i due sillabari
              in concreto spiegherò tutto a riguardo delle serie dei fonemi. Basti
              dire qui che <i>hiragana</i> significa <b>sillabario semplice</b>,
              mentre <i>katakana</i> significa <b>sillabario dei caratteri ideografici
              semplificati</b>. Infatti lo <i>hiragana</i> e il <i>katakana</i>
              sono il risultato di una semplificazione di alcuni ideogrammi presi
              dalla Cina (i due monaci erano ambasciatori giapponesi in Cina).
              Lo <i>hiragana</i> come vedrete poi è significativamente più semplice
              da apprendere e più sinuoso del <i>katakana</i>. Solo come citazione
              vi dico che esisteva anche un terzo sillabario, che però oggi non
              si usa più in nessun luogo, chiamato <i><b>Man'yôgana</b></i> --
              lett.: <b>sillabario (<i>GANA</i>) delle mille (<i>MAN</i>) foglie
              (<i>Yô</i>)</b>. Torneremo sui sillabari singolarmente nelle lezioni
              ad essi dedicate. Penso che mediamente, chi si applicherà intorno
              ai 30 minuti al giorno, apprenderà i due sillabari in due mesi.
              Per un altro mese si eserciterà nella lettura e poi sarà pronto
              per lo studio dei <i><b>kanji</b></i> e della grammatica.[/doHtml]
« Ultima modifica: 30 Luglio , 2004, 03:21:57 da keiske » Registrato

Parla un JUS: "XXXXXX il tuo sfogo è comprensibile ma esagerato. Condivido però a pieno i contenuti della tua proposta"
Dopo 2 ore parla lo stesso JUS: "Se il capo ordina io sinceramente lo seguo e purtroppo devo dissentire da XXXXXX"
Se qualcuno diventa così zerbino lo metto fuori subito Felice
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Parla Silvio Berlusconi: "Dopo questo disastro Prodi ha l'obbligo di dimettersi", dichiara l'ex premier. "per ragioni di coerenza politica, di coerenza costituzionale, di coerenza etica, deve rassegnare immediatamente le proprie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica". <- Non c'è bisogno che tu lo dica. Tu ci hai messo due settimane quando era il tuo turno, coglione.

Sono il coglione numero 1 di LiTr. Avanti il numero 2.
anzi COGLIONE E INDEGNO!

«Cioè, lei non ha mai mangiato la Sacher Torte? Vabbeh, facciamoci del male» (Cit.)

«Uno dei più grossi problemi di questo paese è che la maggioranza delle importazioni vengono dall'estero» (Cit. G.W.Bush)

La mia produzione
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We are the enkeys, We are the people [L]ost n [T]raslation and [R]e-found

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